Fleximan episodio 12: questa volta sulla regionale 10 a Carceri (PD)

Pubblicato il: 22 Gennaio 2024
L’ultima azione nella notte tra il 19 e il 20 gennaio. Dalle modalità di azione sembra essere proprio opera di “Fleximan”.
Nelle ombre della notte tra il 19 e il 20 gennaio, lungo la regionale 10 in Veneto, si è consumata l’ultima impresa di “Fleximan”, il personaggio misterioso che ha preso di mira gli autovelox. Questa strada, frequentata anche dagli utenti dell’ospedale di Schiavonia, è stata testimone di un’azione audace e rischiosa: il taglio dell’autovelox, installato circa due anni fa e noto per aver certificato migliaia di infrazioni.
L’investigazione si estende su tre province, nella ricerca accanita dei responsabili di questi atti che, bisogna ammettere, hanno riscosso un’insolita popolarità, specialmente sui social network. Pagine dedicate a Fleximan raccolgono migliaia di sostenitori, tanto che Stefano Marcon, presidente della Provincia, ha commentato la recente azione a Riese Pio X con parole che sottolineano un misto di condanna e ammirazione velata: “Se Fleximan si candidasse alle Europee, potrebbe fare furori con il suo partito. Il gesto è chiaramente da condannare ma gli autovelox non devono servire solo a fare cassa”.
Queste parole aprono una riflessione più ampia sull’uso degli autovelox: strumenti di sicurezza stradale o mere fonti di entrate? Il gesto di Fleximan, pur essendo chiaramente illegale, sembra aver toccato un nervo scoperto nel sentimento popolare, esprimendo un disagio diffuso verso la percezione di uno strumento di controllo utilizzato principalmente per fini economici, piuttosto che per la sicurezza dei cittadini.
In questo contesto, la figura di Fleximan assume un ruolo quasi simbolico, quello di un paladino dei diritti civili contro quello che viene percepito come un abuso di potere. Ciò solleva interrogativi sull’efficacia e sull’etica dell’uso degli autovelox e, più in generale, sulle politiche di sicurezza stradale. Mentre le autorità cercano di mettere fine a queste azioni, la popolarità crescente di Fleximan e la sua immagine di “vendicatore urbano” riflettono un malcontento più profondo che va oltre il semplice atto di vandalismo.
Intanto la maggior parte dei cittadini si interroga su quale sarà la prossima zona colpita.