Fleximan: nuovo colpo a Martignana di Po (CR), abbattuto autovelox appena installato

Pubblicato il: 15 Gennaio 2024
L’ultimo colpo del misterioso Fleximan: l’autovelox di Martignana di Po abbattuto nelle ultime ore.
La notte scorsa ha visto un nuovo capitolo nella saga di Fleximan, il “giustiziere” degli autovelox che sta tenendo banco nelle cronache stradali italiane. Questa volta, il bersaglio è stato un rilevatore di velocità recentemente installato sulla strada statale Asolana, nel comune di Martignana di Po, provincia di Cremona.
In una mossa ormai diventata il suo marchio di fabbrica, Fleximan ha eseguito l’operazione con precisione: il palo sostenente l’autovelox è stato tagliato, facendo cadere l’apparato senza danneggiare i cavi, e adagiando la struttura a terra lontano dalla carreggiata, in modo da non ostacolare il traffico e non costituire un pericolo per gli automobilisti.
La scelta di questo particolare autovelox non è casuale. Situato su un tratto di strada tra San Giovanni in Croce e Casalmaggiore, era già oggetto di controversie prima della sua istallazione. La sua rimozione temporanea, seguita dalla decisione di reinstallarlo, aveva sollevato non poche polemiche tra gli automobilisti locali.
Con questo atto, Fleximan aggiunge un altro tassello al suo già notevole record: dieci autovelox danneggiati negli ultimi mesi. Queste azioni, unite a una serie di multe ritenute esorbitanti dagli automobilisti, hanno contribuito a un crescente malcontento verso questi dispositivi di controllo della velocità.
I social network ribollono di commenti: Fleximan è celebrato come un eroe moderno da una parte dell’opinione pubblica, mentre altri esprimono preoccupazione per il rischio di emulazione e per le implicazioni legali e di sicurezza. Le forze dell’ordine, dopo l’analisi di alcuni filmati di sorveglianza, hanno confermato che il “giustiziere” agisce utilizzando un flessibile a batteria, segando la colonna del rilevatore.
Ma dall’altro lato ci sono anche i sindaci. Dopo l’abbattimento dell’autovelox al Passo Giau c’è stata reazione furiosa del sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, che si è sfogato con una lunga lettera pubblicata sui suoi canali social.
«Le azioni compiute da questo o questi soggetti oltre ad essere riprovevoli a prescindere, stanno ingenerando una situazione a mio parere molto pericolosa. Fleximan sui social è diventato una sorta di “eroe”. Il giustiziere degli automobilisti. Basta leggere i commenti agli articoli per rendersene conto: “Non so chi tu sia ma meriti un monumento…disobbedienza civile…non fermarti” “una medaglia a questa persona” “C’è un supereroe in Veneto”. E avanti così. Centinaia di messaggi». Serve, secondo De Pellegrin, una reazione compatta contro questo tipo di vandalismi: «Qui il rischio è un altro ed è quello di fomentare e legittimare un certo tipo di pensiero: gli autovelox vanno distrutti, sono da combattere, la polizia locale quindi è da combattere». De Pellegrin è preoccupato dalla piega che stanno prendendo gli eventi: «Pericoloso che per azioni di questo tipo non ci sia nemmeno la sanzione della condanna sociale da parte della collettività, al contrario si diventa eroi ed eroine. Ecco, questo è veramente deleterio, ed è un pensiero che si sta già facendo strada. Un esempio viene da un commento all’articolo sui fatti del passo Giau postato ieri su Facebook: «Io segherei l’auto dei vigili di Feltre in 2. Puntuali in superstrada Fenadora Anzù sotto al cavalcavia…..durante orari uscita dal lavoro».
Sdegno anche dai sindaci di Taglio di Po e di Rosolina: “Rischiamo il Far West” – spiega Michele Grossato, primo cittadino di Rosolina – il codice della strada va rispettato, altro che atti eroici: va assolutamente respinta questa deriva populistica.
Tornando al rilevatore di velocità di Martigliana di Po è stato abbattuto nella notte tra venerdì e sabato. L’apparato, che era stato installato appena una notte prima dell’azione di Fleximan, avrebbe dovuto essere avviato a breve. Ora, con l’accaduto, l’accensione è stata inevitabilmente rimandata.
L’episodio di Martignana di Po rappresenta non solo un atto di sfida alle autorità, ma anche un’espressione di un crescente disagio sociale verso le politiche di controllo stradale. Il “giustiziere” degli autovelox sta diventando un simbolo, una figura che, al di là delle sue azioni illegali, incarna una protesta più ampia contro ciò che molti percepiscono come un sistema punitivo eccessivo.
Nonostante l’ammirazione che Fleximan riscuote in alcuni ambienti, è importante ricordare che azioni del genere rappresentano non solo una violazione della legge, ma anche un potenziale pericolo per la sicurezza pubblica. Le autorità continuano a monitorare la situazione e a indagare per identificare e catturare il responsabile o i responsabili di questi atti.
Nel frattempo, l’autovelox di Martignana di Po è destinato a tornare in funzione. Dopo le necessarie riparazioni, si prevede che dal 15 gennaio il dispositivo sarà nuovamente operativo, segnando un nuovo capitolo nella lotta tra Fleximan e le forze dell’ordine. Per gli automobilisti della zona, ciò significa un rinnovato rischio di multe, in un contesto dove il dibattito sull’equilibrio tra sicurezza stradale e percezione di ingiustizia continua a infiammarsi.
Mentre Fleximan rimane un enigma, la sua figura solleva questioni importanti riguardo l’efficacia e l’accettazione sociale degli strumenti di controllo della velocità. La sua saga, ancora in corso, ci costringe a riflettere su come la tecnologia e le politiche di sicurezza stradale possano essere meglio allineate con le esigenze e le percezioni dei cittadini.