Fleximan sbarca in Umbria: siamo a 21 autovelox tagliati

Pubblicato il: 8 Febbraio 2024
Mentre nella seconda giornata del festival di San Remo Fiorello esordisce nella serata con una battuta verso Amadeus: “tu ti devi riposare che fai tante cose… anche tagliato due autovelox”. Fleximan arriva anche in Umbria.
Il fenomeno di “Fleximan”, un individuo o forse un gruppo di persone, oppure ormai tanti emulatori, è ormai una realtà. Tanti gli autovelox presi di mira in questi mesi, specie a NordEst, è diventato quasi un’icona contemporanea di ribellione. Qualche giorno fa per la prima volta aveva lasciato un messaggio su un autovelox tagliato. L’ultimo episodio, che ha visto come protagonista l’autovelox sulla Statale 3 Flaminia all’altezza di Eggi, porta il conto a 21 dispositivi abbattuti da maggio.
Alle 4 di notte di martedì 6 febbraio, l’autovelox, posizionato su un tratto di strada dove il limite di velocità imposto è di 90 km/h – nonostante la possibilità di un limite massimo di 110 km/h – è stato segato in due. Questo gesto non solo ha interrotto la “carriera”, attiva dal 20 novembre scorso, di un dispositivo che stava registrando circa 100 multe al giorno ma ha anche sollevato questioni importanti riguardanti la sicurezza stradale e la gestione dei limiti di velocità.
Andrea Sisti, sindaco di Spoleto, ha condannato l’atto, sottolineando il rischio di danneggiamenti a beni pubblici e le potenziali conseguenze per la sicurezza degli automobilisti. La sua reazione evidenzia un dilemma centrale: come bilanciare la necessità di garantire la sicurezza stradale con la percezione di ingiustizia che alcuni dispositivi di controllo della velocità possono generare. “Un gesto vile che condanniamo con forza”.
La gestione dei limiti di velocità, soprattutto in tratti extraurbani principali, richiede una considerazione attenta del contesto stradale, delle condizioni di traffico e della sicurezza degli utenti della strada. La scelta del gestore del tratto di abbassare il limite a 90 km/h, pur essendo legale, pone interrogativi sulla sua adeguatezza e accettabilità per la comunità.
Mentre Fleximan continua a essere un argomento di discussione acceso sui social network e tra gli appassionati di motori, è cruciale non perdere di vista l’obiettivo principale: la sicurezza stradale. Gli atti di Fleximan, pur esprimendo un disagio, non devono diventare un incentivo a comportamenti pericolosi o a un’imitazione irresponsabile.
In conclusione, la saga di Fleximan mette in luce la necessità di un dialogo aperto tra cittadini, amministratori locali e autorità stradali. Solo attraverso la comprensione reciproca e la ricerca di soluzioni condivise si può sperare di risolvere le tensioni tra la sicurezza stradale e la percezione di giustizia da parte degli automobilisti.