Nuove Strade, meno Buche: cosa cambia per gli Automobilisti Italiani con le norme anti-buche
Pubblicato il: 17 Settembre 2024
Grazie alle nuove regole pubblicate ad agosto sulla Gazzetta Ufficiale le strade potrebbero migliorare. Il decreto ministeriale 279, che entrerà in vigore dal prossimo 21 dicembre, stabilisce infatti che ‘’le nuove strade e gli interventi di risanamento profondo delle pavimentazioni esistenti devono garantire una vita utile di almeno 20 anni’’, mentre ‘’gli interventi di risanamento superficiale devono avere una durata teorica di almeno 5 anni’’.
Negli ultimi anni, evitare le buche stradali è diventata una vera e propria “arte” per gli automobilisti italiani, con continui zig-zag per proteggere le proprie vetture da danni e incidenti. Tuttavia, questo potrebbe finalmente cambiare grazie al nuovo decreto ministeriale 279, che introduce standard più severi e sostenibili per la costruzione e la manutenzione delle strade italiane.
In vigore dal prossimo 21 dicembre, il decreto stabilisce che le nuove strade e gli interventi di risanamento profondo delle pavimentazioni esistenti devono garantire una durata minima di 20 anni, mentre i lavori di manutenzione superficiale devono durare almeno 5 anni. Questo rappresenta una vera e propria rivoluzione, soprattutto se consideriamo che, fino ad oggi, molte riparazioni si sono dimostrate temporanee, durando solo pochi mesi.
Ma c’è di più. Questo provvedimento non si limita a estendere la vita delle nostre strade: introduce anche i Criteri Ambientali Minimi (CAM), un approccio che promuove l’utilizzo di tecnologie e materiali sostenibili nelle opere pubbliche. L’obiettivo è non solo migliorare la qualità del fondo stradale, ma anche ridurre l’impatto ambientale, con una maggiore attenzione alla riduzione delle emissioni e al contenimento del rumore da rotolamento.
Strade Più Sicure e Silenziose: La Gomma Riciclata
Un elemento particolarmente interessante è l’utilizzo del polverino di gomma riciclata, ottenuto dagli pneumatici fuori uso. Secondo Ecopneus, un consorzio che si occupa della raccolta e trattamento di pneumatici, l’aggiunta di gomma riciclata al bitume permette di ottenere strade più resistenti, con una maggiore capacità di assorbimento del rumore – fino a 3,5 decibel in meno – e una migliore resistenza all’invecchiamento e alla formazione di buche.
Questo tipo di tecnologia, già ampiamente utilizzata in Paesi come Stati Uniti, Austria e Spagna, è ancora poco diffusa in Italia, dove copre solo circa 900 km di strade. Tuttavia, l’introduzione dei CAM potrebbe rappresentare il trampolino di lancio per un utilizzo più massiccio di queste soluzioni, che non solo garantiscono una maggiore durabilità, ma riducono i costi di manutenzione e contribuiscono alla diminuzione delle emissioni di CO2.
Un Futuro Sostenibile per le Strade Italiane
Con oltre 167.000 km di strade tra urbane, extraurbane e autostrade, l’Italia ha un patrimonio infrastrutturale immenso, che però necessita di interventi costanti per garantire la sicurezza e la funzionalità. Il nuovo decreto punta a migliorare drasticamente la situazione, con un impatto economico significativo: la Legge di Bilancio 2022-2024 prevede infatti investimenti per 10,8 miliardi di euro destinati al potenziamento e alla manutenzione delle infrastrutture stradali.
Questa innovazione legislativa rappresenta una grande opportunità non solo per le città italiane, ma anche per gli automobilisti, che potranno finalmente guidare su strade più sicure e durature. E con l’adozione di materiali sostenibili come la gomma riciclata, anche l’ambiente ne trarrà beneficio, in linea con le politiche globali di riduzione delle emissioni e promozione della mobilità sostenibile.
In conclusione, le nuove regole stradali potrebbero segnare la fine di una lunga era di buche e rattoppi temporanei, aprendo la strada a un futuro di viaggi più sicuri, silenziosi e rispettosi dell’ambiente.
Secondo voi ci saranno slittamenti?