Michelin dice no alla Formula 1: “Vogliono gomme che si distruggano per lo spettacolo”

Pubblicato il: 21 Aprile 2023
Florent Menegaux, CEO di Michelin, è stato abbastanza esplicito.
Attualmente, Pirelli è il Global Tyre Partner del Campionato del Mondo di Formula 1, con un contratto in essere fino alla fine del 2024. L’azienda italiana, rappresentata da Mario Isola, ha già confermato la sua candidatura per il prossimo triennio 2025-2027, con l’opzione di un’ulteriore stagione aggiuntiva. Altre aziende interessate potrebbero essere Hankook e Bridgestone, mentre Michelin sembra aver deciso di non partecipare al bando.
Il CEO di Michelin, Florent Menegaux, ha spiegato la decisione dell’azienda in un’intervista con The Drive: “Abbiamo discusso a lungo con la Formula 1, senza trovare un accordo. Loro dicono che per avere lo spettacolo bisogna avere pneumatici che si distruggono, ma semplicemente noi non siamo in grado di farli e non ne abbiamo interesse”. Menegaux ha sottolineato che Michelin è nel Motorsport principalmente per la tecnologia, e la notorietà del marchio viene dopo.
Michelin ha invece trovato successo e soddisfazione nel fornire pneumatici per il campionato MotoGP, dove forniscono gomme morbide, medie e dure adatte a ogni tipo di circuito e gara. Menegaux ha sottolineato che in MotoGP, ogni squadra ha la possibilità di vincere e che gli pneumatici Michelin li aiutano in questo senso.
Il mancato accordo tra Michelin e la Formula 1 è dunque legato a una diversa visione del Motorsport. Michelin preferisce concentrarsi sulla qualità e l’innovazione tecnologica dei suoi pneumatici, piuttosto che sulla creazione di gomme che si deteriorino rapidamente per aumentare lo spettacolo. Resta da vedere se altre aziende decideranno di seguire l’esempio di Michelin o se continueranno a perseguire l’approccio spettacolare promosso dalla Formula 1.
“In MotoGP forniamo pneumatici morbidi, medi e duri per ogni tipo di circuito e per ogni gara, e ogni moto può vincere con tutti i tipi di gomma senza doverle cambiare. Conta come si imposta la moto, il tipo di circuito e il modo in cui opera il pilota. In MotoGP, non solo i migliori team riescono a vincere, e vi diranno che gli pneumatici che forniamo li aiutano. Ecco perché non siamo tornati in Formula 1: le squadre dovrebbero capire le prestazioni degli pneumatici e sfruttare il comportamento della gomma dal primo all’ultimo giro del circuito, adattandosi ad essa”.
Pensate sia dichiarazioni da prendere con le pinze?